QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

IGNAZIO DI LOYOLA E L’ORDINE DEI GESUITI

Ignazio di Loyola (1491-1556), nato da una nobile famiglia basca, era stato ufficiale dell’esercito spagnolo; ferito durante un assedio, ritornò per curarsi a Loyola, la sua città, e in questo periodo maturò la decisione di dedicare la propria vita al servizio di Dio.
Diede addio alla famiglia, appese spada e pugnale ai piedi di una statua della Madonna e si recò a Barcellona come pellegrino mendicante. Nel 1522 incominciò a scrivere un libro, gli Esercizi Spirituali, che avrebbe concluso a Parigi al termine dei suoi studi.
Dopo un pellegrinaggio in Terrasanta, si stabilì a Barcellona, deciso a procurarsi una seria preparazione culturale: completò poi gli studi all’Università di Parigi, dove si trasferì nel 1528.
A Parigi Ignazio di Loyola raccolse intorno a sé, attratti dalla sua personalità dominatrice, sei brillanti studenti universitari provenienti da Spagna, Portogallo e Savoia: essi si legarono nel voto di povertà e castità. In seguito, ordinati sacerdoti, si recarono a Roma per mettersi a disposizione del papa.
Fino a quel momento essi non si erano data alcuna regola, ma nel 1539 Ignazio pubblicò un breve scritto (Formula instituti) che già conteneva gli elementi fondamentali dell’Ordine che intendeva fondare e che nel 1540 venne riconosciuto dal papa Paolo III come Compagnia di Gesù.
Il nuovo Ordine era strutturato secondo una rigida gerarchia e sottoposto a un “generale” dotato di potere assoluto e subordinato solo al papa. Chie entrava nell’Ordine pronunciava, oltre ai soliti voti, uno specifico voto di obbedienza totale al papa, fino alla morte. Ogni azione dell’Ordine, che si diffuse soprattutto nell’Europa centrale, era compiuta a “maggiore gloria di Dio”.
In questo “servizio” il gesuita è sciolto da ogni legame di fedeltà ai sovrani e da ogni condizionamento politico di patria o di nazionalità.
Gli Esercizi Spirituali rappresentano per la Compagnia di Gesù ciò che la Regola rappresenta per altri Ordini: una guida del praticante diretta ad ottenere la purificazione dell’anima, l’individuazione della volontà di Dio prima di compiere una scelta di vita, la consacrazione della mente e della volontà al servizio del Creatore.
Ignazio di Loyola, che credeva fortemente nel ruolo della Chiesa, si adoperò con grande efficacia nella difesa della fede e nell’affermazione dell’autorità del Papato.
Alla morte del suo fondatore, la Compagnia di Gesù aveva esteso grandemente la rete della sua influenza e costituiva una potenza internazionale: membri dell’Ordine erano diventati confessori e direttori spirituali di molti regnanti e i suoi collegi ospitavano i figli della nobiltà e dell’alta borghesia, condizionandone la formazione culturale.
In opposizione all’austerità del culto protestante, i Gesuiti sfruttarono a fondo il fascino che poteva essere esercitato sulle masse popolari dal fasto delle cerimonie e delle processioni.
Essi praticarono anche una diffusa attività missionaria in India, in Giappone, in Cina e soprattutto in Sud America: questa attività fu resa particolarmente efficace dalla disponibilità dei Gesuiti a lasciar sopravvivere forme ereditate dalle religioni preesistenti.