QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

LE ORCHESTRE

Orchestra, in greco antico, indicava lo spazio del teatro destinato ai movimenti degli attori durante la rappresentazione delle tragedie; il termine fu poi ripreso agli inizi del Seicento con la nascita del melodramma per designare lo spazio in cui trovavano posto gli strumentisti più tardi fu adoperato per indicare l’insieme degli strumenti.
L’orchestra incominciò ad avere una formazione stabile a partire dalla fine del Seicento con la nascita del Concerto grosso che utilizzava essenzialmente gli archi e il clavicembalo.

Con il passare del tempo l’organico dell’orchestra si ingrandì grazie all’aggiunta di nuovi strumenti (di tutte le categorie), ma fu H.Berlioz, nell’Ottocento, a comprendere la necessità di indicare con precisione il numero degli orchestrali, dosando con attenzione la quantità dei diversi strumenti in modo che alcuni non prevalessero sugli altri, determinò anche la disposizione degli strumenti sul palco, tenendo conto della loro potenza sonora, per evitare che quelli dal suono più tenue venissero coperti da altri più potenti.
Ecco quali furono nel tempo, le diverse composizioni dell’orchestra.

Nel primo Settecento
(Bach, Haendel, Vivaldi). Circa 17 elementi (violini, viole, violoncelli, oboi, trombe, fagotti, clavicembalo e violone per il “basso continuo”).

Nel secondo Settecento
(Haydn, Mozart). Circa 30 elementi (violini, viole, violoncelli, contrabbassi, flauti, oboi, clarinetti, fagotti, corni, trombe, timpani).

Nel primo Ottocento
(Beethoven). Circa 60 elementi (violini, viole, violoncelli, contrabbassi, flauti, oboi, clarinetti, fagotti, corni, trombe, tromboni, timpani, triangolo). L’orchestra incomincia a essere “sinfonica”.

Nel secondo Ottocento
(Ciaikovsky). Circa 80 elementi (violini, viole, violoncelli, contrabbassi, arpa, flauti, ottavino, oboi, corno inglese, clarinetti, fagotti, corni, tromboni, basso tuba, timpani, triangolo).

Nel primo Novecento
(Strawinsky, Respighi). Circa 100 elementi (violini, viole, violoncelli, contrabbassi, flauti, ottavino, oboi, corno inglese, clarinetti, fagotti, corni, trombe, tromboni, basso tuba, timpani, triangolo, grancassa).

Il culmine di questo continuo ampliarsi dell’organico orchestrale venne raggiunto con i lavori di Gustav Mahler e di Richard Strauss, che inserirono in alcune composizione anche strumenti decisamente insoliti come i “campanacci da mucche” e la “macchina del vento”.
In reazione a questo continuo ingigantimento dell’organico orchestrale, incominciò a formarsi l’idea dell’orchestra da camera, con un numero assai limitato di esecutori (circa 15-20). Con l’avvento della musica jazz e leggera, l’orchestra ha acquistato caratteristiche particolari, grazie anche all’aggiunta di strumenti abitualmente non usati nell’orchestra sinfonica (come i saxofoni, la batteria e la chitarra).