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CHARLES DICKENS

(1812-70) scrittore inglese.

Dotato di straordinaria inventività linguistica e narrativa, fin dai suoi esordi conquistò al romanzo una vitalità popolaresca quasi senza paragone, e a se stesso un vastissimo pubblico (Il circolo Pickwick 1836-37; Oliver Twist 1837-38; Nicholas Nickleby 1838-39).

Legato allo scenario del primo industrialismo e ai suo problemi sociali, ai gusti melodrammatici e ai pregiudizi moralistici della borghesia urbana. Dickens, trascese tuttavia i limiti del suo stesso convenzionalismo mediante un vivo senso di humour, una felice caratterizzazione di personaggi e ambienti, una peculiare mistura di tragico e comico, di grottesco e quotidiano.

Dopo il celebre David Copperfield (1850), “tour de force” autobiografico e psicologico, i romanzi di Dickens acquistano un tono più pessimistico e una struttura più compatta e incisiva (Casa desolata 1852; Tempi difficili 1854). L’ultima fase, la maggiore, è caratterizzata dall’esuberanza barocca e dal cupo espressionismo di tre grandi romanzi: La piccola Dorrit (1855-57); Grandi speranza (1860-61); Il nostro comune amico (1864-65).