QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

IL BRIGANTAGGIO

La grande insorgenza sociale che ebbe luogo fra il 1861 e il 1865, comunemente nota con la definizione di brigantaggio, affondava le sue radici in territori dove il banditismo individuale e la formazione di bande brigantesche avevano un carattere endemico. L’esistenza di un esercito di braccianti senza terra e l’esosità dei patti agrari portavano nei periodi di crisi economicia e politica alla recrudescenza del fenomeno. La leva obbligatoria e gli inasprimenti fiscali aggravarono dopo il 1861 la crisi del Meridione, provocando una disperata guerriglia dei contadini contro il governo e i proprietari terrieri. Il dissolvimento dell’esercito borbonico (almeno 10.000 renitenti alla leva si dettero alla macchia) e il tentativo di Francesco II di Borbone di sfruttare il malcontento per orientarlo verso un progetto di restaurazione del Regno delle Due Sicilie, contribuirono nel 1861 a trasformare il brigantaggio in una vera guerra civile.

La prima grande rivolta armata scoppiò in Basilicata nell’aprile del 1861 e si estese nell’estate all’Irpinia, al Sannio, al Molise, all’Abruzzo, alla Puglia e alla Capitanata. La repressione condotta dal generale Cialdini nell’estate del 1861 riuscì in parte a domare la rivolta, ma nell’autunno l’insorgenza si estese a quasi tutto il Meridione continentale. Centinaia di bande, condotte per lo più da ex soldati borbonici, terrorizzarono per alcuni anni con saccheggi e omicidi intere province. Ogni giorno pervenivano al comando militare di Napoli da 60 a 100 rapporti su fatti di brigantaggio. Lo Stato intervenne in forma puramente repressiva: nel 1861 i soldati impiegati al Sud salirono da 15.000 a 50.000; nel febbraio 1864 erano addirittura 116.000. Nella sola Basilicata dal 1861 al 1863 vi furono 1038 fucilati, 2413 uccisi negli scontri e 2768 arrestati. Una vasta ed efficace offensiva venne condotta fra il 1863 e il 1864, quando dopo l’approvazione delle leggi speciali contro il brigantaggio si celebrarono 3600 processi, con oltre 10.000 imputati. Secondo le autorità militari, fra il 1861 e il 1865 furono uccisi in combattimento o fucilati 5212 briganti, oltre 5000 furono arrestati e circa 3600 si costituirono.