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CRETA, LA PRIMA CIVILTA' D'EUROPA

Cento anni fa un archeologo inglese, di nome Evans, trovò in un negozio d'antiquariato ad Atene amuleti femminili con incisi dei geroglifici indecifrabili. Evans si convinse che quegli oggetti provenissero da Creta. Si recò nell'isola, acquistò un appezzamento di terreno nel punto in cui si riteneva fosse seppellita la città di Cnosso, assoldò un gruppo di sterratori, e dopo due mesi di scavi si trovò di fronte ai resti del palazzo di Minosse, il famoso Labirinto.

Gli storici dell'antichità, e anche i poeti da Omero in giù, avevano sempre detto che la prima civiltà greca era nata non a Micene, cioè sul continente, ma nell'isola di Creta, e aveva avuto la massima fioritura al tempo di re Minosse, 12 o 13 secoli prima di Cristo.
Ma non si erano mai trovate tracce, tanto che gli storici moderni avevano finito con il negare che a Creta fosse fiorita la grande civiltà che le attribuiva Omero. Ma si sbagliavano.

Richiamati dalla scoperta di Evans, archeologi di tutto il mondo, fra cui anche alcuni italiani, accorsero sul posto e cominciarono a fare da ogni parte buche nel terreno. In breve vennero fuori monumenti e documenti di quella civiltà cretese che dal nome del re Minosse fu chiamata minoica.
Ancora oggi gli studiosi stanno discutendo sulla sua origine: alcuni sostengono che essa sia venuta dall'Asia, altri dall'Egitto. Sicuramente fu la prima civiltà che si sviluppò su una terra europea, raggiunse alte vette e influenzò quella che si sarebbe sviluppata in Grecia e in Italia.

Fu a Creta che Licurgo e Solone, i due più grandi legislatori dell'antichità, vennero a cercare il modello delle loro Costituzioni, qui nacqua la musica corale che Sparta adottò, qui vissero e lavorarono i primi capiscuola della scultura.
Ma com'era la vita a Creta 400 anni fa? Dal modo come viene rappresentata nei bassorilievi e nei dipinti, la gente aveva fattezze piuttosto piccole e snelle, con una pelle di color pallido le donne, abbronzata gli uomini, tanto che venivano chiamati foinokes, che vuol dire pellirosse. Gli uomini portavano sulla testa turbanti, le loro tuniche (anche per le donne) erano strettamente allacciate alla vita. Le donne lasciavano il seno scoperto.

A sentire Omero, su Creta sorgevano 90 città:
- Cnosso era la capitale
- Festo era il gran porto, dove si concentrava il commercio marittimo con l'Egitto
- Palaicastro era il quartiere residenziale
- Gurnia il centro manifatturiero
- Hagia Triada la sede estiva del re e del governo, come dimostra la vitta reale che è stata dissepolta.
Le case erano di 2, di 3, o anche di 5 piani, con le scale interne. E nei dipinti a bassorilievi che ne ornano le pareti si vedono gli inquilini maschi giocare a scacchi sotto gli occhi annoiati della padrona di casa che tesse la lana.

A raccontarci la storia di questa civiltà sono proprio i dipinti e i bassorilievi. I cretesi amavano la caccia e si facevano aiutare da agili e sottili cani, che somigliavano a levrieri, e da gatti selvatici appositamente ammaestrati. Un altro sport praticato dai cretesi era il pugilato. I campioni di peso leggero si battevano a mani nude, usando per colpire anche i piedi, come fanno oggi i siamesi: quelli di peso medio usavano il casco; e quelli di peso massimo anche i guantoni.

Era un popolo di guerrieri, di navigatori e di pittori. E a questi ultimi dobbiamo il fatto di averne potuto ricostruire la civiltà, che sotto Minosse toccò la sua più alta vetta. Non si riesce a capire che cosa ne abbia provocato la decadenza che, a giudicare dalle rovine, dev'essere stata molto rapida. Fu un terremoto seguito dagli incendi che a un certo punto distrusse Cnosso con i suoi bei palazzi? Dagli scavi si direbbe che case e negozi siano stati "sorpresi" mentre i loro abitanti erano in piena e normale attività.

E' più probabile però che la scomparsa della civiltà cretese sia stata provocata da un'invasione di Achei, che, calati sul Peloponneso dalla Tessaglia, avevano fatto di Micene la loro capitale. Essi distrussero tutto, a Creta: anche la lingua, che sotto Minosse non era certamente greca, come ci dimostrano le iscrizioni rimaste. Queste sembrerebbero avvalorare l'ipotesi che i cretesi avessero origini egiziane.

La leggenda di Minosse
Minosse, re di Creta, era considerato figlio di Zeus. Per avere offeso Nettuno, dio del mare, fu punito con la nascita di un figlio mostruoso con la testa di toro e il corpo di uomo, il Minotauro. Minosse decise di rinchiuderlo e fece costruire da un architetto di nome Dedalo, un immenso palazzo composto da una tale quantità di sale e corridoi che nessuno poteva ritrovare la strada del ritorno.
Il terribile Minotauro regnava da padrone in questo labirinto. Ogni anno Minosse gli dava in pasto 7 fanciulle e 7 giovincelli, che venivano consegnati dai popoli vinti in guerra. Il Minotauro fu poi ucciso da Teseo, un principe ateniese, mentre il re Minosse - così si racconta - quando pose fine ai suoi giorni sulla terra divenne uno dei giudici infernali.