QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

LE GRANDI CIVILTA': I ROMANI

L'IMPERO
La data di nascita dell'Impero romano è ritenuta solitamente il 27 a.C. quando Ottaviano, ristabilita la pace, ottenne dal Senato il titolo di Augusto e governò da solo Roma come primo imperatore. Da quel momento fino al 476 d.C., anno della caduta dell'Impero romano d'Occidente, si susseguirono moltissimi imperatori di varia capacità e intelligenza, che portarono l'Impero alla massima espansione con 43 province e poi alla decadenza. L'ultimo imperatore fu Romolo Augustolo.

GLI DEI
I Romani veneravano un gran numero di divinità, che si dividevano in "familiari" - come i Lari, protettori della casa, i Penati, custodi delle provviste, i Mani, spiriti degli antenati - e "nazionali", comuni a tutti. Molti di questi dèi si distinguevano da quelli greci solo per il nome.
Ecco i principali:
Dèi romani - Dèi greci - Attribuzioni
Giove - Zeus - re degli dèi
Giunone - Era - moglie di Giove
Minerva - Atena - sapienza e lavoro
Marte - Ares - guerra
Venere - Afrodite - amore e bellezza
Mercurio - Ermete - commercio
Cerere - Demetra - agricoltura
Giano -            - inizio e fine
Nettuno - Poseidone - mare
Plutone - Ade - regno dei morti
Apollo - Apollo - sole
Diana - Artemide - caccia
Bacco - Dioniso - vino

I DISCENDENTI DI ENEA
La leggenda racconta che Roma fu fondata nel 753 a.C. da Romolo, figlio di Marte, dio della guerra, e di Rea Silvia, sacerdotessa della dea Vesta e figlia di Numitore, re di Alba Longa, discendente dell'eroe troiano Enea. Numitore era stato spodestato dal fratello Amulio, che fece abbandonare il neonato Romolo e il gemello Remo su una cesta in balia delle acque del Tevere. I due, destinati a morire, si salvarono e furono allevati da una lupa. Diventati adulti, decisero di fondare una città. Subito dopo, però, litigarono: Romolo uccise Remo e divenne il primo re di Roma.

I SETTE RE DI ROMA
La leggenda ci tramanda il nome di sette re di Roma: il latini Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio e gli etruschi Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo. Gli storici ritengono che siano stati più numerosi, ma non negano che i sette re ricordati siano realmente esistiti.
La Monarchia ebbe fine nel 509 a.C. ad opera dei patrizi (i nobili).

LA REPUBBLICA
Sorta sulle ceneri della Monarchia, la Repubblica era governata da due consoli eletti ogni anno, aiutati da altri magistrati (censori, pretori, questori), da un'assemblea di cittadini e dal Senato. Il periodo vide l'espansione di Roma in Italia, nel Mediterraneo e in gran parte dell'Oriente.
All'interno non mancarono lotte civili, dapprima tra patrizi e plebei per la parità di diritti, poi tra la varie fazioni, simili in qualche modo ai nostri partiti politici. Queste lotte, spesso sanguinose, portarono alla fine della Repubblica e all'avvento dell'Impero.

EROI LEGGENDARI
Orazio Coclite
da solo impedì agli etruschi di attraversare il ponte Sublicio sul Tevere, ultima difesa di Roma. Mentre tratteneva gli avversari, combattendo coraggiosamente, i suoi compagni tagliarono con le scuri il ponte di legno alle sue spalle. Gettatosi, infine, nel fiume, riuscì a salvarsi e ricevette grandi onori.
Muzio Scevola aveva tentato invano di uccidere il re etrusco Porsenna: catturato dai nemici, davanti agli occhi dello stesso Porsenna, tese sul fuoco la mano destra, che aveva fallito, e la lasciò bruciare. Per questo gesto eroico gli fu concessa la libertà.

LA FAMIGLIA
Il padre aveva potere assoluto sulla moglie e sui figli, anche adulti. I figli dei ricchi andavano a scuola. Gli insegnanti erano in genere greci, talvolta schiavi o liberti (ex schiavi). Le figlie a 13 anni smettevano di andare a scuola ed erano educate a diventare brave casalinghe.
I Romani portavano tre nomi: il primo (prenome) era quello personale; il secondo (nome) era quello della "gens" (il gruppo cui facevano capo più famiglie con un antenato in comune); il terzo (cognome) era quello proprio della famiglia.