QUESTA È UNA RACCOLTA DI NOTIZIE E FATTI STORICI, ADATTA PER RICERCHE SCOLASTICHE E PER ARRICCHIRE IL PROPRIO BAGAGLIO CULTURALE.

GIACOMO LEOPARDI: I CANTI

Per il loro contenuto e secondo la cronologia di composizione si usa raggruppare I Canti nel modo seguente:

LE POESIE GIOVANILI
(puro esercizio scolastico) Appressamento della morte.

LE CANZONI PATRIOTTICHE
All'Italia, Sopra il monumento di Dante che contengono i sentimenti giovanili del Leopardi sulla condizione dell'Italia del suo tempo.

I PICCOLI IDILLI
(o del dolore personale) L'infinito, Alla luna, La sera del dì di festa.

LE CANZONI CIVILI
(o canzoni del suicidio o del dolore storico) Ultimo canto di Saffo.

I CANTI DELLA DISILLUSIONE
Alla sua donna.

I GRANDI IDILLI
(o del dolore cosmico) A Silvia, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia.

IL CICLO DI ASPASIA
A se stesso, sono ispirati al poeta dalla passione violenta e non corrisposta per una donna che egli chiama Aspasia e che sembra sia Fanny Targioni Tozzetti, conosciuta a Firenze nel 1830.

LE CANZONI SEPOLCRALI
Sopra il ritratto di una bella donna.

GLI ULTIMI CANTI
La ginestra, Il tramonto della luna.

Idillio è il diminutivo di una parola greca che significa quadretto, momento poetico.
Nella letteratura greca si dissero idilli le descrizioni in versi della vita agricola e pastorale. Il Leopardi traduce gli idilli di Mosco e ne assimila lo spirito.

Il De Sanctis definisce l'idillio leopardiano "la voce dell'anima nella contemplazione quasi religiosa della natura".
La distinzione tra piccoli idilli e grandi idilli non è del Leopardi, ma dei critici. Egli chiamò semplicemente idilli i cinque componimenti che vanno dal 1819 al 1821. La materia di questi cinque brevi componimenti, dominati da suggestioni autobiografiche, prospetta il dramma di un'infelicità individuale che nessun rimedio vale a cancellare. L'argomento dei grandi idilli si risolve in una serie di variazioni intorno a pochi temi fondamentali: un mesto rimembrare di cose passate, un continuo rievocare la giovinezza perduta, una desolata nostalgia di felicità mai conosciuta, il triste vero che disperde sogni ed affetti.