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torquato tasso: la gerusalemme conquistata

La novità poetica della "Gerusalemme liberata" è subito intuita dai contemporanei, e pochi anni dopo la sua pubblicazione si accende una polemica tra fautori della superiorità del poema tassesco e sostenitori del poema dell'Ariosto, alla quale partecipa lo stesso Tasso con una dignitosa "Apologia della Gerusalemme liberata", in difesa della propria opera (1585).

Tuttavia il poeta, preso da scrupoli religiosi e letterari, sente ben presto il bisogno di rifare il poema e ne trae un infelice "poema regolare". La Gerusalemme conquistata (1593), storica, epica, religiosa, in 24 canti, è dedicata ad un cardinale (Cinzio Aldobrandini, nipote di Papa Clemente VIII): scompaiono Olindo e Sofronia, l'ardente passione di Armida (la quale rimane maga e finisce incatenata per opera dei cavalieri liberatori di Rinaldo sul monte dove sorge il suo palazzo), l'episodio di Erminia tra i pastori. Maggiore sviluppo hanno le vicende guerresche e la descrizione dei luoghi ove essi si svolgono per fornire molte notizie sull'impresa dei crociati.